lunedì 17 marzo 2014

"Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", di Christiane F. - Recensione


Titolo: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
Titolo originale: Wir kinder vom Bahnhof Zoo
Autore: Christiane F.
Pagine: 309
Prezzo: €10.00
Traduttore: Roberta Tatafiore
Casa Editrice: Bur Rizzoli
Collana: Best Bur

Trama:
Berlino, anni Settanta. Christiane, dodici anni, viene lasciata libera di cercare il proprio divertimento tra i palazzi dormitorio di Gropiusstadt, frequentando locali notturni e cominciando a fumare hashish. Nel giro di pochi mesi, nel silenzio complice di un'intera città, Christiane affonda - lentamente ma in modo inesorabile - nell'inferno delle droghe. Quando si ritrova a infilarsi un ago nel braccio per farsi di eroina crede di essere "arrivata". Non sa che l'abisso della tossicodipendenza può rivelarsi interminabile.
Trascritto dalle bombine su cui furono registrate le conversazioni di Christiane con Kai Hermann e Horst Rieck, duo giornalisti dello "Stern", questo libro non è soltanto il racconto di una sopravvissuta. E' il documento straordinariamente evocativo di un'epoca, la denuncia di come, spesso, l'annichilimento fisico e mentale a cui un individuo si condanna procede di pari passo con il disfacimento di una società e dei suoi tessuti.

Recensione: 
Avevo sentito parlare parecchie volte di questo libro ma non mi ero mai decisa a comprarlo...poi finalmente l'ho ordinato e non me ne sono affatto pentita. Anzi. 
Mi ha sconvolta. Davvero, non mi spettavo una lettura del genere. L'ho apprezzato davvero molto e non vedevo l'ora di parlarvene. 


Christiane è una ragazzina che vive a Berlino con la madre e il suo compagno. Purtroppo già a dodici anni si avvicina al mondo della droga e della prostituzione, rimanendone presto completamente dipendente. I suoi voti scolastici peggiorano e tutto intorno a lei precipita.
Non c'è molto da dire sulla trama, il libro racconta di quegli anni che Christiane ha vissuto come tossicodipendente. Inoltre, trattandosi di un'autobiografia, non c'è una vera e propria storia con colpi di scena.

La prima cosa che ho intenzione di elogiare è lo stile di scrittura. L'ho adorato, me ne sono completamente innamorata *-* davvero dettagliato e persuasivo. L'autrice, con le sue parole, riesce davvero a far capire quel che allora provava; si percepisce la sua tensione, si avverte la sua paura, si capisce quanto essa si senta vulnerabile. Perfetto.
Ho apprezzato i personaggi: erano tutti ben descritti, soprattutto Detlef (l'ex ragazzo di Christiane), Babsi e Stella (le sue amiche).
Sulla storia ovviamente non ho nulla da dire. Mi ha fatto davvero aprire gli occhi su una realtà ormai nota delle grandi città. Inoltre, la narrazione a volte è interrota da un breve pensiero della madre di Christiane, o dalle persone che in quegli anni hanno cercato di aiutarla ad uscire dalla tossicodipendenza (poliziotti, psicologi ecc.): molto interessante.

Ma arriviamo anche a l'unica pecca (chiamiamola così): gli errori di stampa. Mamma mia, ne avrò contati una ventina e passa! Non ne avevo mai trovati così tanti in un solo libro. Ad un certo punto ho perfino trovato scritto il nome della protagonista (Christiane) senza la H! Ridicolo.


Per concludere, ho adorato questo libro! Se non lo avete letto fatelo, perchè è davvero profondo, interessante e informativo.
Non so bene come spiegarlo, ma...mi ha aperto gli occhi.

VOTO:


COVER: 7/10
Non mi fa particolarmente impazzire, ma credo che sia adatta al libro.

CANZONE CONSIGLIATA:
- Let's dance, David Bowie


2 commenti:

  1. Ciao Sheryl! Non l'ho mai letto...devo ammettere che non ho mai avuto il coraggio di farlo, anche perché non me ne avevano parlato molto bene, anche se so che alla persona che lo ha fatto non piacciono per nulla questo genere di libri. Quindi un giorno, chissà...magari lo leggo! :)

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    1. A me è piaciuto moltissimo, te lo consiglio vivamente!! :)

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